C’è l’errata convinzione che il sistema immunitario del bambino sia debole e non sufficientemente preparato a sostenere una risposta immunitaria indotta dai vaccini e che quest’ultimi arrecherebbero addirittura dei danni al sistema medesimo.
Cominciamo col dire che se il sistema immunitario fosse impreparato, immaturo, molti neonati non sopravvivrebbero alla presenza di virus, batteri e funghi che si troverebbero a fronteggiare immediatamente dopo la nascita. Già nel canale del parto il neonato viene a contatto con numerosi germi. Una volta nato, i germi verranno a contatto con la sua cute, le mucose e respirerà aria contenente altri germi, assumerà alimenti contenenti batteri. È stato calcolato che nelle prime ore di vita il bambino è esposto a circa 1 milione di antigeni.
La dotazione di cellule immunitarie comincia a svilupparsi a partire dalla quinta settimana di gestazione.
I neonati iniziano a sintetizzare anticorpi immediatamente dopo la nascita, che tende ad incrementarsi a seguito della notevole stimolazione antigenica che proviene dall’ambiente esterno. Allo stesso modo, per quanto riguarda le vaccinazioni, i neonati sono in grado di sviluppare una risposta protettiva già poche ore dopo la nascita. Ciò risulta piuttosto evidente per neonati di madri affette da epatite B i quali vengono vaccinati alla nascita. Ciò evita la trasmissione della malattia da madre a bambino. Se il sistema immunitario non fosse pronto ciò non potrebbe accadere.
Un’altra errata convinzione è che sia meglio subire la malattia piuttosto che prevenirla con il vaccino cosicché il sistema immunitario impara “per conto suo” a difendere il nostro organismo. Difatti vi sono gruppi di genitori che espongono stupidamente i propri figli alle malattie. Vi sono i cosiddetti morbillo party in cui un bambino affetto da morbillo viene messo a contatto con altri in modo che questi sviluppino il morbillo e si creino i relativi anticorpi. È una follia che denota una totale ignoranza in materia. Tale idea deriva da un’alterazione nella nostra percezione del rischio, per cui siamo spinti a credere che tutto ciò che è “naturale” sia più sicuro di ciò che è prodotto dall’uomo.
Non è assolutamente così.
Il virus del morbillo, ad esempio, ha la capacità di indebolire il sistema immunitario rendendolo più suscettibile alle infezioni (il virus oltre a provocare un deficit di linfociti danneggia le cellule superficiali del tratto respiratorio). Non è un caso se la principale causa di morte dovuta al morbillo sia la polmonite. Il virus contenuto nel vaccino non ha tale capacità essendo un virus attenuato cioè un virus che ha perso la sua capacità di dare malattia.
A coloro che sostengono che troppi vaccini sovraccaricano il sistema immunitario ricordo che l’impegno del sistema immunitario per far fronte agli antigeni contenuti nei vaccini impegnano lo 0,1 % della sua capacità. Un esempio è quello dell’epatite B in cui durante la malattia l’organismo viene esposto a 1162 microgrammi l’ora di antigene, mentre con il vaccino l’esposizione è di solamente 30 microgrammi totali nelle tre dosi.
Peraltro, va anche sottolineato che il numero di antigeni contenuti nei vaccini è stato ridotto nel tempo grazie alle moderne tecnologie produttive in ambito farmaceutico. Oggi possiamo somministrare più vaccini con minor carico antigenico totale. Siamo passati da circa 3200 antigeni dei vaccini degli anni 60 ai 250 di oggi (considerando tutte le vaccinazioni dell’infanzia dei primi due anni)
Un esempio su tutti: il vecchio vaccino antipertosse a cellula intera conteneva circa 3000 antigeni, l’attuale vaccino acellulare ne contiene 3.
Non si pensi che nell’ambito della vaccinologia non si siano mai compiuti studi inerenti gli effetti dei vaccini sulla funzionalità del sistema immunitario. Se le vaccinazioni fossero in grado di indebolire o sovraccaricare il sistema immunitario, dovremmo aspettarci un aumento degli episodi infettivi dopo ogni vaccinazione. Gli studi dimostrano esattamente il contrario: i vaccinati sono meno suscettibili a malattie infettive rispetto ai non vaccinati.
I vaccini rafforzano lo sviluppo del sistema immunitario che ha bisogno per svilupparsi ed essere più performante di venire a contatto con gli antigeni. Un sistema immunitario non stimolato funziona male. Lo scopo del sistema immunitario è quello di imparare a difendersi incontrando gli antigeni.
Fa sorridere che vi siano genitori che acquistano prodotti per “rinforzare” (il virgolettato è d’obbligo) il sistema immunitario e rimandano le vaccinazioni in attesa di una maturazione. In realtà omettendo di vaccinare fan sì che il sistema immunitario dei propri figli imparerà a difendersi da determinate malattie più in là nel tempo, esponendoli ad un rischio inutile.
La storia ci insegna che il non vaccinare prima o poi ci presenta il conto.
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