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Qual è il concetto alla base della pratica vaccinale?

Il vaccino è un preparato in grado di stimolare il sistema immunitario a produrre una risposta (anticorpi) che conferisce protezione (immunità) contro una determinata malattia

Qualcuno potrà chiedersi perché non fare la malattia anziché il vaccino?  Perché molte malattie infettive sono letali cioè portano a morte in un’elevata percentuale di casi. Due esempi: la difterite ha una letalità che arriva al 20%, cioè su 100 persone che si infettano 20 sono destinate a soccombere. Il tetano presenta una letalità che arriva all’80%. Siamo disposti a rischiare?

Un altro aspetto importante per evitare di ammalarsi è che molte malattie infettive possono dare complicanze gravi che potremmo portarci appresso per tutta la vita. Ricordiamoci le paralisi dal virus della poliomielite che  colpivano l’1% delle persone aggredite dal virus. Se l’1% vi pare poco, negli Stati Uniti nel 1952 vi furono circa 21.000 casi di paralisi.

Infine vaccinarsi impedisce al virus di circolare. Abbiamo già detto che il virus ha la necessità di entrare nelle cellule umane o animali per potersi riprodurre. Se una gran parte della popolazione è vaccinata impedendo l’infezione, il virus non trova più il modo di riprodursi e di conseguenza si estingue. Così appunto è avvenuto per il vaiolo.

Purtroppo non per tutte le malattie esiste un vaccino ma quelli prodotti attualmente offrono una grande protezione nei confronti di numerose malattie infettive:

Difterite,  Tetano, Pertosse, Poliomielite, Haemophilus influenzae, Epatite B, Epatite A, Morbillo, Parotite, Rosolia, Varicella, Herpes zoster, Pneumococco, Rotavirus, Influenza, Covid 19, Febbre gialla, Encefalite da zecche, Encefalite giapponese, Tifo, Colera, Tubercolosi, Ebola, Papillomavirus, Meningococco tipo A,C,W Y, Rabbia.

Nel futuro la ricerca ci porterà allo sviluppo di ulteriori vaccini.

Come sono fatti i vaccini?

I vaccini, pur nel loro scopo comune di stimolare il sistema immunitario, non sono tutti uguali. Possiamo distinguere vaccini costituiti da:

  • Anatossine, es. difterite e tetano. Il tetano e la difterite agiscono tramite la produzione di tossine. Il vaccino in questo caso è costituito da tossine modificate che non sono capaci di provocare la malattia ma sono in grado di stimolare il sistema immunitario
  • Virus vivi attenuati. E’ il caso del vaccino del morbillo, parotite, rosolia, varicella, polio orale (Sabin). Si riduce la capacità del virus di dare la malattia, attraverso mezzi fisici o chimici, ma lasciandolo in grado di stimolare il sistema immunitario. Ovviamente pur essendo indebolito in casi di deficit del sistema immunitario potrebbe dare la malattia per cui è importante evitarlo in alcune patologie.
  • Virus o batteri uccisi. Essendo uccisi non possono dare malattia. E’ il caso dell’antipolio Salk, tuttora in uso, del colera, rabbia.
  • A subunità. Non si utilizza tutto il virus ma solo una parte che può essere una proteina, una componente del suo involucro. Non possono ovviamente dare la malattia. Alcuni vaccini contro l’influenza sono fatti in questo modo.
  • A vettore virale. Si utilizza un virus innocuo per l’uomo per trasportare istruzioni per combattere una determinata malattia alle nostre cellule immunitarie. E’ il caso di uno dei vaccini contro il Covid-19.
  • Ricombinanti.  Si utilizza l’ingegneria genetica. Si sfrutta un microrganismo vettore vivo che può essere modificato geneticamente per fargli esprimere proteine virali appartenenti ad un determinato patogeno.
  • Con antigeni microbici purificati. Es. Meningococco e pneumococco.
  • A mRNA. Sono un nuovo tipo di vaccino. Questo vaccino insegna alle nostre cellule a produrre una proteina simile a quella presente sulla superficie del virus. Le nostre cellule iniziano a produrla e il sistema immunitario impara a riconoscerla come estranea. Quando il vero virus si presenta le cellule immunitarie lo riconosceranno come estraneo e verrà aggredito ed eliminato.

In un vaccino oltre al “principio attivo” o antigene immunizzante vi sono altre componenti:

Stabilizzanti o conservanti: servono per mantenere stabili i componenti del vaccino evitando che si modifichi.

Adiuvanti: sono sostanze che servono a potenziare e rendere più rapida e duratura la risposta immunitaria al vaccino. L’alluminio presente in alcuni vaccini serve a questo. Senza l’alluminio non avremmo risposta immunitaria al vaccino contro la difterite ed il tetano. Sono in quantità infinitesimali innocue per le persone.

Eccipienti: sono ingredienti inattivi, quali l’acqua o il cloruro di sodio (sale). Hanno la funzione di rendere somministrabile un vaccino.

I vaccini, in base alla loro tipologia, possono essere somministrati per via orale, cutanea, intradermica o attraverso le mucose.

Ogni tipologia vaccinale ha i suoi vantaggi e svantaggi.

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